Come faceva nonna Rosmunda
Perché abbiamo deciso di proporre la pinsa Romana ai Nostri Ospiti?
E’ una storia ricca di aneddoti, sorrisi, viaggi, esperimenti, formazione ma soprattutto ricca di gusto e sapore autentico genuino.
Partiamo per il SIGEP, la fiera internazionale a Rimini, in cerca di novità.
Tra degustazioni, chef stellati e aziende che proponevano nuove eccellenze, Alessio Reho il Nostro Chef e amico ci dice “provamo la pinsa romana è da paura!”
Iniziamo a parlare con panificatori professionisti che ci spiegano le origini e la miscela di farine utilizzate per arrivare all’impasto della pinsa, mia moglie Cristina rimane affascinata dal constatare che la pinsa ha un impasto ipocalorico ad alta idratazione, ipolidica con pochissime calorie e grassi rispetto a qualunque altro tipo di impasto con meno sale e meno olio e con una maturazione di 48 ore che la rende friabile e digeribile. Cristina mi guarda e mi dice “questa è la pizza per le donne! Fantastica!”.
Mi informo personalmente su chi è l’inventore Corrado Di Marco che ha realizzato un mix di 4 farine (grano dalla forza proteica altissima, farina di riso che trattiene l’acqua, Farina di soia e soprattutto la pasta madre, un impasto grezzo con lieviti selvaggi che donano alla pinsa un aroma particolare).
È proprio questo aroma che ci ha colpito!
Assaggiamo tutti e quattro la pinsa…. mia sorella Cristiana mi guarda e dopo il secondo morso chiude gli occhi dicendomi “Senti che sapore, che aroma, che fragranza, è come la merenda che ci preparava nonna Rosmunda quando eravamo piccoli!”
Aveva ragione l’odore, gli aromi, la bontà e la genuinità del prodotto era come riavvolgere il nastro della nostra vita e riassaggiare dopo tanti anni la merenda di nonna!
Quando con Renato (nostro fratello) giocavamo a palla con gli amici della Cassia e nonna preparava la merenda a tutti!
Semplicemente favolosa!
A questo punto partiamo a tutto gas!
Dobbiamo informarci, sapere, capire e scoprire tutto su questa pinsa, merita di farla assaggiare ai Nostri Ospiti a Er Macellaio.
Scopriamo che le origini della pinsa risalgono all’antica Roma, come piatto di recupero per le famiglie contadine. Cereali e farine grezze che non potevano essere vendute nei mercati diventavano per i contadini le basi per l’impasto di una focaccia croccante e leggera, dalla quale deriva la pinsa romana come la conosciamo oggi.
Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di corsi di formazione, grazie ad una lunga collaborazione con tecnici specializzati in impasti pinsa abbiamo sperimentato e provato le lievitazioni a 48 ore, grazie a Cristina Cipriani della pinsa School siamo riusciti a capire quanto fosse possibile innovare le ricette mantenendo la tradizione… grazie a Corrado di Marco l’inventore della pinsa Romana siamo riusciti a miscelare le 4 farine in un modo eccellente, grazie a coltivatori diretti siamo riusciti ad avere una salsa di pomodoro BIO e materie prime di altissima qualità, grazie al forno a legna siamo riusciti a donare alla pinsa quel profumo che solo la fiamma viva può dare.
Ci siamo prefissati un obiettivo: nel Nostro ristorante dove la qualità regna sovrana, dove trovi 50 qualità di manzo da tutto il mondo in frollatura a vista, dove la maniacale ricerca e selezione delle materie prime ogni giorno ci premia con il tutto esaurito è doveroso introdurre una novità, quella novità che ci riporta alla tradizione ai sapori antichi al profumo e al gusto di Nonna.
Ecco perché da oggi la nostra pizza è solo PINSA ROMANA certificata.
Buon proseguimento
Sergio Serafini
LA PINSA ROMANA
Una forma ovale, un mix di farine di frumento e soia, riso, Pasta Madre, zero grassi e zuccheri: la rivoluzione nel mondo della pizza è servita.
Con la sua tipica forma ovale, la Pinsa Romana è croccante all’esterno, morbida all’interno e leggerissima. Il mix di farine che abbiamo realizzato per la sua preparazione è composto da farine di frumento e soia alle quali si uniscono riso e Pasta Madre. Il risultato è un impasto idratato, privo di grassi e zuccheri. Un’esplosione di gusto che non appesantisce.